La solitudine dei numeri primi è uno di quei film che anche se non lo si capisce a pieno riesce a lasciare qualcosa dentro lo spettatore.
Io non ho letto il libro, da cui è stato tratto, prima di guardare il film e tanti passaggi sicuramente mi sono sfuggiti, lo avverto. Penso che leggendo prima il libro e conoscendo a pieno la storia dei due personaggi principali, la visione sia più facilitata e si arrivi ad una maggior comprensione degli animi e delle azioni che scaturiscono da quegli animi.
Altrimenti, se il film vuole vivere di vita propria, senza la considerazione del libro che lo ha preceduto e da cui è stato tratto, necessita sicuramente più di una visione.
Non sto a raccontare la trama, è molto complessa.
Ho percepito un risvolto chiaramente psicologico dei personaggi, anche se mi attendevo che si sviluppasse anche la causa delle problematiche che si evincono. Spesso nei film mancano le cause, si raccontano le azioni ma si tende sempre a dare poca importanza al motivo che fa azionare i personaggi in un determinato modo. In questo film vi è un'azione importantissima del giovane Mattia, il personaggio principale, nei confronti della sorellina. Viene raccontato ciò che segue quell'azione, e vengono descritte con dei flash back le vicissitudini che la hanno anticipata, ma non vi è considerazione di sviluppo sulle motivazioni psicologiche che l'hanno provocata.
A mio parere è la mancanza della consapevolezza di queste verità psicologiche da parte dei registi che fa sì che questa parte venga raramente presa in considerazione.
Alba Rohrwacher trovo, per l'ennesima volta mi ripeto, sia una meravigliosa attrice. Mi sento anche questa volta di sostenere che il film meriti una visione anche solo per poter vedere la sua recitazione. Si mostra in tutto il suo splendore di attrice, in tutta la sua piena capacità. Lascia a bocca aperta quando la si ritrova, nelle ultime scene, dimagrita all'osso. E' splendida.
Gli altri attori, ad esempio l'altro protagonista Luca Marinelli sono di altrettanta capacità. Anche i personaggi giovani, interpretati da Arianna Nastro e Tommaso Neri, mi hanno appassionata.
E' un film difficile, uno di quei film che apre gli occhi sulla delicatezza umana, sulla fragilità e sulla sofferenza ingestibile, intoccabile, inarrivabile.
Regia di: Saverio Costanzo.
Attori: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Neri,
Lomartire, Aurora Ruffino, Giorgia Pizzo, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni, Roberto Sbaratto, Giorgia Senesi, Filippo Timi, Giorgia Pizzio.
Durata 118 min.
Italia, Francia, Germania 2010.
Genere:
Drammatico